L'insostenibile pesantezza degli orrori metafisici

L'insostenibile pesantezza degli orrori metafisici
- L'insostenibile pesantezza degli orrori metafisici -

sabato 14 dicembre 2013

Attrazione, Eros, malattia ed Eros,A/R.

Le disavventure dell'attrazione fisica, gli abbagli amorosi, le riflessioni, le contraddizioni, le risultanze sociali di questa percezione fisico-mentale che molti, me per prima, confondono col sentimento amoroso, con quell'oggetto indefinibile e dunque forse inesistente chiamato amore.
L'amore, libero non senso, o nel peggiore dei casi carità cristiana, induce le masse, soprattutto la parte femminile della massa (stando alle mie esperienze da inquilina delle più disparate ragazze e donne d'italia), a sperare che esso si realizzi nel contratto matrimoniale, senza ovviamente sapere che razza di sentimento si sia sperimentato prima e soprattutto se era relamente provato anche dall'altra parte, parte nel senso giuridico del contratto, dall'altro lato soggettivo della cosa. Due astrazioni mentali di fronte alla corrente fluida della relazione, corrente invisibile che fa percepire ai soggetti solo le proprie rappresentazioni mentali e non la cosa, ovvero il rapporto reale che c'è tra due coscienze. Io ho passato gli ultimi 10 anni della mia vita erotica in queste misere condizioni. Insomma il bel ragazzo sportivo, bello e intellettuale, forse poco intellettuale, ma non importa ciò che importava al mio corpo e al mio cervello era solo il suo di corpo e mente, questo eroe greco dei miei sogni con la solita narcisistica furbizia del dolce sembiante, con la confusione e lo stupore che questo sembiante generava nei confronti di una troppo sensibile puella,mi aveva soggiogato la mente che per ora penso proprio sia solo il mio corpo. Io affondavo in questo mare, ma era solo il mio mare e anche se il mare è grande dentro ci sguazzava solo l'immagine dell'oggetto desiderato. La puella cade nella malia erotica, cerca di nobilitare e sublimare il semplice salutare erotismo che non può essere ricambiato nell'abnegazione di se stessa, nella fedeltà stoica ad un rapporto che non ha nessuna consistenza se non nella sua mente e così comincia a sognare i sogni d'amore, direi ad avvelenarsi ricordando il sensibile Lucrezio. Certo la stoica puella è magari anche consapevole d'essere ammaliata dall'eros di quel corpo, che non ricambierà mai gli spasimi del proprio, del solus ipse, corpum, hoc est enim corpus meum, dice la fanciulla nella sua costante profferta, nella gratuità di questo dono, non ha in mente nessuna borghese e mediocre unione fidanzamentale, men che meno matrimoniale, vorrebbe godere di un attimo in cui due percezioni reali e sensibili si incontrano quadruplicando in un solo istante la percezione della cosa, della corrente erotica, del flusso ammaliatore. Questo godimento le è negato, ed ecco vediamo la puella afflitta dai malevoli sogni amorosi, sì gli incubi dell'amore, comincia a credere all'incubo, comincia a desiderare ciò che non può essere ottenuto e per questo si ammala, diventa brutta, moralmente e fisicamente. Non riesce a stornare la sua attenzione da quella corrente, fino a che, una serie di eventi, ben concatenati eppure fortuiti, casuali, svelano alla donna l'inganno dell'attrazione fisica. Non c'era niente oltre le belle fattezze, non c'era intelligenza, non c'era profondità d'animo, non c'era nobiltà di sentimenti e soprattutto d'azioni, anche lui è tutti gli altri, anche lui è tra gli altri come gli altri, non è l'altro che ti spasima nel ventre e ti intossica le vene. Annina, amica, mi rivolgo anche a te: non bisogna mai confondere la mera attrazione fisica con l'innamoramento,ho ricordato le tue sagge parole mentre passeggiavamo su via Vittorio Emanuele, a Firenze terra lei sì di bellezza e d'amore;tu m'hai guarita col tempo, una parola che cade in un animo desto genera frutto. Sì, l'innamoramento, se esiste, è un processo più lungo e ricco, soprattutto reciproco e reale, sì bisogna insegnare ai bambini, in qualche modo, a godere del proprio corpo e allo stesso tempo non far ammalare la propria mente, soprattutto quella delle dolci puelle, rincorrendo sogni d'amore eterno,sublime, disinteressato e virtuoso, cose che non esistono appunto e che fanno ammalare di inedia, di fantasia, di ripiegamento su se stessi. Bisogna rivalutare l'antropologia pessimistica di Tucidide e l'intelligenza delle opere di Machiavelli e di Hobbes, perchè noi donne , deboli e socialmente inette, riscattiamo davvero la nostra condizione, ci vuole radicalità e cinismo, acutezza di spirito e realismo politico, altro che femminismo da quattro soldi, quello genera e ha generato solo prostituzione, demagogia e confusione mentale. Virtù è nel godere dell'attimo, Vizio è pensare di poter perpetuare quell'attimo, quel presente costringendo chiunque al proprio desiderio, questa costrizione si trasforma poi in vendetta, prima del costretto e poi del costringente, in una spirale di brutture senza fine, che rende brutta la stessa società in cui viviamo. E' la solita dialettica fra forti e deboli, sola che la società civile del terzo millenio maschera continuamente i rapporti tra le forze, li smaschera per un attimo e poi gli dà maschere nuove. A tutte noi, a noi future e futuribili madri non sterili del terzo millennio la proclamazione della bellezza del presente, della forza di sopportare il presente, la transitorietà del piacere, la civiltà d'essere madre, d'essere cioè culla e tomba al tempo stesso del futuro. Noi diamo forma a ciò che sarà se la cosa è brutta, meschina, cattiva, malaticcia, sarà anche colpa nostra, o no?
Wiligelma Federico tra le macerie di un'epoca, dagli appartamenti di tutta Italia, vi saluta e vi abbraccia.

3 commenti:

  1. Ricordo bene quella chiacchierata fiorentina. Che il corpo sia capace di donare o negare gioia all'anima è una delle poche certezze che Epicuro ci ha suggerito, nonostante i casi in cui le redini sono tenute dalla nostra fantasia galoppante.

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  2. sì Annina, immaginazione, fantasia: croce e delizia.

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  3. L'anima è il corpo. Non mente mai.

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